Autore:
Robert Louis Stevenson
Traduttore:
Barbara Lanati
Editore:
Feltrinelli
Collana:
Universale economica. I classici
Edizione:
20
Anno edizione:
2013
Formato:
Tascabile
In commercio dal:
5 giugno 2013
Pagine:
128 p., Brossura
Giudizio 9/10
Quando il dottor Jekyll inventa la pozione che lo trasforma nel doppio di se stesso, un essere deforme e capace di ogni misfatto chiamato Hyde, non sospetta ancora le conseguenze cui andrà incontro. Vittima della sua stessa creatura, Jekyll cade in una trappola autodistruttiva, fino a identificarsi spontaneamente con Hyde. Storia fra le più clamorose della letteratura moderna, entrata con forza nel nostro immaginario anche grazie alle numerose versioni cinematografiche che ha ispirato, "Il dottor Jekyll e Mr. Hyde" (1886) a più di un secolo dalla pubblicazione stupisce ancora. Calata in un'avvincente trama giallo-poliziesca, la lotta impari che oppone Jekyll a Hyde mette in gioco temi di grande suggestione - la metamorfosi e il doppio, lo specchio e il sosia - fino a toccare le corde più segrete e inconfessate dell'animo umano.
RECENSIONE.
Senza rendermene conto mi sono imbattuta a leggere questo classico; LO STRANO CASO DEL DOTTOR JEKYLL E MISTER HYDE, faccio questa affermazione perchè la lettura classica non è proprio il mio genere, ma partendo con una lettura molto scorrevole l'ho divorato in due giorni.
La storia di questi due personaggi alquanto bizzarri nasconde del mistero... che però non vi svelerò, altrimenti che gusto ci sarebbe leggerlo?
Lo consiglio a tutti coloro che amano il mistero e non solo..
BIOGRAFIA
Robert Louis Balfour Stevenson, nato a Edimburgo il 13 novembre 1850 e morto a Vailima, nelle isole Samoa, il 3 dicembre 1894, è uno dei maggiori scrittori scozzesi, molto grande è la sua produzione in narrativa, poesia e saggistica.
Figlio unico, padre scozzese e madre di origine francese, ebbe, fin dall’infanzia, numerosi problemi di salute che lo portarono a trascorrere lunghi periodi dell’anno nei climi più miti della Francia meridionale.
Dalla sua infanzia si portò sempre caro il ricordo dell’infermiera, Alison Cunningham, detta Cummy, che contribuì a sviluppare la sua fantasia raccontandogli molte storie che non lo facevano dormire e allo stesso tempo lo affascinavano.
Si iscrisse, secondo la tradizione famigliare, alla facoltà di ingegneria dell’università di Edimburgo, ma ben presto la letteratura catturò la sua attenzione. Un breve passaggio alla facoltà di giurisprudenza e poi abbandonare definitivamente gli studi.
Nel 1871 cominciò a collaborare come letterato alla Edinburgh University Magazine e a The Portfolio, da cui si fece pubblicare alcuni saggi.
Durante un viaggio conobbe Fanny Vandegrift, un’americana separata e madre di due figli (Isobel e Lloyd) della quale si innamorò e, nonostante il parere avverso dei genitori, decise di seguirla nel suo viaggio di ritorno in California. I due si sposarono in San Francisco nel 1880.
Ritornato in Europa nel 1880, Stevenson entra in una fase di grande attività creativa che, tenuto conto della sua sempre precarissima salute, sfocia in una produzione davvero ragguardevole sia per mole sia per valore; scrive saggi, novelle e romanzi.
Del 1883 è uno dei suoi romanzi più famosi: L’isola del tesoro. Nel 1886 scrisse il romanzo storico Il ragazzo rapito e Lo strano caso del dr. Jekyll e mr. Hyde.
Accettò l’invito di un editore a scrivere un volume sui mari del Sud e partì, con la famiglia, per una crociera verso la Polinesia francese, Tahiti e le isole Sandwich. La sua salute migliorò in modo così notevole che lui decise di stabilirsi nel Pacifico e, dopo un’ulteriore esplorazione dei vari arcipelaghi e un soggiorno d’alcuni mesi a Honolulu, stabilì la sua dimora a Upolu, la principale delle isole Samoa. Qui visse dal 1890 fino alla morte in un piccolo villaggio che battezzò Vailima. Negli anni conquistò il rispetto e la devozione delle popolazioni locali che lo ribattezzarono Tusitala, ovvero il narratore di storie.
Saluti da Francy.
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