in questo caldo afoso, vi propongo una lettura molto interessante, che mi ha fatto scoprire aneddoti e curiosità che non sapevo, pur abitando poco distante da Pompei 😅
Titolo: I tre giorni di Pompei
Autore: Alberto Angela
Genere: storico
Editore: Rizzoli
Prima pubblicazione: 2014
Formato: cartaceo
Numero pagine: 480
Giorni di lettura: 15
Voto: 10/10
Trama:
23 ottobre 79 d.C.. un'elegante nobildonna di Ercolano organizza un banchetto. Fra i suoi ospiti, un potente tribuno, una famosa attrice, un imprenditore senza scrupoli... Solo ventiquattro ore dopo, il Vesuvius scatena l'inferno. È la più grande sciagura del mondo antico.
Le mie impressioni sulla lettura:
Per chi non conoscesse ancora la vera storia di Pompei e della terribile eruzione che divorò i suoi abitanti, questo libro farà da garante per chi vuole conoscerla più da vicino.
Scritto da Alberto Angela, il più noto conoscitore dei nostri tempi, 'I tre giorni di Pompei' è un romanzo basato unicamente su fatti reali e su ricerche approfondite.
Nel 79 d.C. , nella Pompei più lussuosa e ridente, il popolo romano vive tranquillamente le sue ultime ore di vita, incurante del grande pericolo che sta per abbattersi.
Rectina, nobildonna romana e sopravvissuta alla strage, racconta minuziosamente ogni attimo dell'eruzione del monte Somma.
Appassionante, mai romanzato, è stato come vivere in prima persona la vita e le vicissitudini del popolo romano prima e dopo questa immane tragedia.
Lettura affatto pesante, tutt'altro. Questo libro mi ha fatto compagnia per tutta la durata della vacanza. Figuratevi come era piacevole!!
Il mio voto è un dieci.
Biografia dell'autore:
Alberto Angela è nato a Parigi nel 1962. È figlio del noto divulgatore Piero Angela e di Margherita Pastore. Dopo essersi diplomato in Francia, si iscrisse al corso di Scienze Naturali, laureandosi con 110 e lode. Continuò gli studi frequentando corsi di specializzazione in università degli USA, approfondendo la paleontologia. Parla correntemente italiano, inglese, francese, curdo e swahili.
Alla prossima
MARIA 🙂
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