Titolo: Tre gocce d’acqua
Autore: Valentina D’Urbano
Genere: Narrativa
Editore: Mondadori
Pag: 372
Giudizio Anna: 10/10
Giudizio Francy: 10/10
Giudizio Clelia: 9/10
TRAMA.
Celeste e Nadir non sono fratelli, non sono nemmeno parenti, non hanno una goccia di sangue in comune, eppure sono i due punti estremi di un'equazione che li lega indissolubilmente. A tenerli uniti è Pietro, fratello dell'una da parte di padre e dell'altro da parte di madre. Pietro, più grande di loro di quasi dieci anni, si divide tra le due famiglie ed entrambi i fratellini stravedono per lui. Celeste è con lui quando cade per la prima volta e, con un innocuo saltello dallo scivolo, si frattura un piede. Pochi mesi dopo è la volta di due dita, e poi di un polso. A otto anni scopre così di avere una rara malattia genetica che rende le sue ossa fragili come vetro: un piccolo urto, uno spigolo, persino un abbraccio troppo stretto sono sufficienti a spezzarla. Ma a sconvolgere la sua infanzia sta per arrivare una seconda calamità: l'incontro con Nadir, il fratello di suo fratello, che finora per lei è stato solo un nome, uno sconosciuto. Nadir è brutto, ruvido, indomabile, ha durezze che sembrano fatte apposta per ferirla. Tra i due bambini si scatena una gelosia feroce, una gara selvaggia per conquistare l'amore del fratello, che preso com'è dai suoi studi e dalla politica riserva loro un affetto distratto. Celeste capisce subito che Nadir è una minaccia, ma non può immaginare che quell'ostilità, crescendo, si trasformerà in una strana forma di attrazione e dipendenza reciproca, un legame vischioso e inconfessabile che dominerà le loro vite per i venticinque anni successivi. E quando Pietro, il loro primo amore, l'asse attorno a cui le loro vite continuano a ruotare, parte per uno dei suoi viaggi in Siria e scompare, la precaria architettura del loro rapporto rischia di crollare una volta per tutte. Al suo settimo romanzo, Valentina D'Urbano si conferma un talento purissimo e plastico, capace di calare i suoi personaggi in un'attualità complessa e contraddittoria, di indagare la fragilità e la resilienza dei corpi e l'invincibilità di certi legami, talmente speciali e clandestini da sfuggire a ogni definizione. Come quello tra Celeste e Nadir, che per la lingua italiana non sono niente, eppure in questa storia sono tutto.
RECENSIONE ANNA📖
Pietro si ritrova a doversi dividere tra due famiglie, quella con la mamma con cui ha vissuto fino a sedici anni, dove c'è il fratello Nadir di dieci anni più piccolo, e quella di suo padre dove dopo tante insistenze riesce andare a vivere con loro per tutta la durata del liceo, qui troviamo la sorella Celeste di dieci anni più piccola. Tra Nadir e Celeste nasce una gelosia ossessiva nei confronti di Pietro che li porta ad odiarsi in modo inconsapevole ancor prima di conoscersi.
Le loro vite nel corso degli anni si legano da un amore invisibile, che li unirà ancora di più dopo la scomparsa di Pietro.
La D’Urbano descrive queste tre persone in modo così particolare che riesce a farteli amare ancora di più.
Pietro un idealista che non si limita a insegnare in una università, ma vuole partecipare in modo attivo a proteggere le popolazioni che soffrono per guerre disastrose nei nostri giorni, è riuscita in breve a farmi comprendere ancora di più quello che ancora oggi ascoltiamo nei TG sulla Siria e i talebani da dove Pietro non tornerà mai più.
Nadir è il più scalpestrato, odia mostrare i propri sentimenti, sempre in conflitto con gli altri soprattutto con Celeste di cui nutre qualcosa di più di un amore fraterno.
Celeste sembra la più forte nonostante la sua malattia rara che la colpisce già in tenera età.
Insegue l'amore per Pietro il quale è al centro della sua attenzione per avere approvazione in tutto, Celeste che non riesce a dire addio a Pietro. Queste tre vite resteranno per sempre nel mio cuore.
Devo dire che la bravura della D’Urbano sta molto nel ricercare l'amore ovunque anche nelle storie.
I suoi personaggi non sono semplici, ma veri con tutte le loro imperfezioni.
RECENSIONE FRANCY📗
E anche con Tre gocce d'acqua la D’Urbano è riuscita a commuovermi, è già il terzo romanzo che leggo e a breve recupererò anche gli altri (spero)
In questa lettura i vari personaggi mi sono entrati tutti nel cuore, anche se inizialmente Nadir un pò meno (a causa secondo me della sua gelosia)
Queste "Tre gocce d'acqua" sono: Pietro, Nadir e Celeste.
Per Celeste questi "fratelli" sono dei "pilastri" di vita.
Pietro è il fratello maggiore che ama alla follia e Nadir fratello minore di Pietro, eppure le loro vite sono "intrecciate" in modo molto "stretto" difficili da slegate.
Celeste però fin dalla nascita ha dei problemi di salute molto seri (fragilità alle ossa) . Quando conoscerà Nadir tutto sarà un incubo a causa dei dispetti che si faranno a vicenda è Pietro sarà sempre il suo punto di riferimento fino a quando un giorno... seguirà i suoi obbiettivi e farà una brutta fine, per cercare di fare del bene ...
Quale sarà il posto che Nadir prenderà nella vita di Celeste?
Io avevo già immaginato, ma trovarlo scritto è tutta un altra storia.
Anche questa volta la D’Urbano ha lasciato il segno.
Recensione CLELIA📚
La storia parte un po' in sordina in quanto la protagonista parla della sua malattia (un po' di allegria no eh), ma poi man mano prende il volo.
Tre ragazzi,tre storie differenti,tre caratteri diversi che si inconcroceranno nel percorso che si chiama vita.
Mi e' piaciuto moltissimo,gli argomenti trattati sono molto particolari e descritti in maniera delicata da non rendere la lettura pesante e noiosa.
Delle situazioni molto dure e difficili da superare li renderanno maturi,soprattutto per due dei protagonisti...
Dopo anni si accendera' qualcosa di bello e come si dice la speranza e' ultima a morire e nonostante tutto per loro la vita e' bella.
Voto 9/10
See you soon
xlunatica77x
BIOGRAFIA
Valentina d'Urbano è nata nel 1985 a Roma, dove vive e lavora come illustratrice per l'infanzia. Il suo romanzo d'esordio, IL RUMORE DEI TUOI PASSI, è stato un vero e proprio caso editoriale. Pubblicato anche in Francia e in Germania, che ha conquistato pubblico e critica. I suoi romanzi hanno vinto numerosi premi letterari tra i quali: il Premio Stresa, il premio Rapallo Carige e il premio Città di Penne opera prima.
UN SALUTO DA ANNA FRANCESCA E CLELIA.
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