Titolo: Martin Eden
Autore: Jack London
Genere: narrativa
Editore: Tascabili Economici Newton
Prima pubblicazione: 1909
Numero pagine: 251
Tempo di lettura: 1 settimana
Voto: 10/10
TRAMA:
Martin Eden è al contempo la storia della vita giovanile dello scrittore e l'invenzione di un personaggio entro il quale egli volle celarsi in abile mimesi, da poter tentare un'autobiografia celebrativa. Quel mare californiano cui guardava con malinconia fa da sfondo alla vicenda di un rozzo marinaio, Martin Eden, che riesce a entrare nella ricca famiglia di un giovane al quale ha salvato la vita, inserendosi lentamente in un ambiente completamente diverso dal suo. Per evidenziare il senso del proprio ravvedimento umano diverrà scrittore ma finirà con il fuggire dal mondo civile e dalle sue convinzioni.
RECENSIONE 📖
Con Martin è stato amore a prima vista. Quando ci siamo incontrati, ci siamo guardati e ci siamo detti: 'Adesso scopriremo i pensieri dell'altro senza alcuna paura che qualcuno ci senta'. Naturalmente parlo del romanzo 😅 Un capolavoro della narrativa mi ha trasmesso forza, audacia, comprensione verso la cultura, l'unica arma di cui possiamo vantarci. Un personaggio indimenticabile, sorprendente, che per amore di una donna benestante si lascia coinvolgere nella lettura e nella poesia per essere all'altezza della sua amata. Martin Eden mi è entrato nell'animo e difficilmente ne uscirà, anche perché è un romanzo che suscita il lettore a scavare dentro di sé e a trovare la sua strada. Ad un certo punto il protagonista ritorna alla sua vita di prima, perché la felicità non consiste nella ricchezza e nel benessere, ma in tutt'altro. Un finale prevedibile, se si conosce la vita dell'autore, ma comunque un gran bel romanzo. Invito chiunque a leggerlo. Voto 10.
Biografia dell'autore:
Jack London, vero nome John Griffith Chaney London, nacque a San Francisco nel 1876. Figlio illegittimo, crebbe con la madre ed il padre adottivo John London. Terminate le scuole elementari, frequentò ladri e contrabbandieri passando da un lavoro all'altro. Partecipò alla corsa all'oro nella regione del Klondike, e si trasformò in uno dei più grandi scrittori americani: nel 1903 scrisse il suo capolavoro'Il richiamo della foresta', mentre Zanna Bianca arrivò tre anni più tardi. Divenne socialista, si occupò di cronaca sportiva, di guerra e d'attualità. Morì, forse suicida, nel 1910 a causa di una overdose accidentale.
Nessun commento:
Posta un commento