07/10/20

Suite francese (recensione del romanzo)

 Ciao a tutti,

anche oggi andiamo avanti a parlare di letture😁 questo è un romanzo molto intenso seppur incompiuto.

Titolo: Suite francese

Titolo originale: Suite francaise

Autrice: Irene Nemirovsky

Genere: drammatico

Editore: Newton Compton

Prima pubblicazione: 2004

Formato: cartaceo

Numero pagine: 378

Tempo di lettura: 7 giorni

Voto: 7/10


Trama:

In un paesino della campagna francese la giovane Lucile, sposa per volere del padre, e la suocera Angellier attendono di ricevere notizie da Gaston che è partito per il fronte. E quando nella loro casa verrà acquartierato Bruno, ufficiale dell'esercito tedesco, i rapporti fra le due donne diventeranno ancora più tesi. La scintilla tra i due ragazzi scocca ben presto, ma la necessità di reprimere e soffocare il desiderio diventa quasi impossibile da sostenere. 


Considerazioni sulla lettura:

Il romanzo doveva essere diviso in cinque parti. Ma durante la guerra l'autrice fu deportata ad Auschwitz, e rimasto incompiuto, ci ha lasciato solamente due parti. Nella prima 'Tempesta di giugno' si parla del primo approccio con la guerra. Vari personaggi si contrappongono ad essa, e abituati al lusso, denaro, fama, il loro comportamento verso di essa è a dir poco disastroso. La seconda parte, 'Dolce', è impostata dall'arrivo dei soldati tedeschi sul territorio francese, trasferendosi nelle case parigine. Uno di questi soldati si innamora di una ragazza di campagna, già sposata con un uomo disperso in guerra. Il sentimento è reciproco ma impossibile, per chiacchiericci e pregiudizi. Una bella scrittura, semplice, pur essendo un tema molto difficile. Ma la storia non è stata appassionante come pensavo.  Manca quel pizzico di trasporto che cerco in un romanzo. Non mi ha stravolto! Il mio voto è un sette. 


Biografia dell'autrice:

Irene Nemirovsky, nata a Kiev nel 1903 da una famiglia di origini ebraiche, visse a Parigi dove cominciò a scrivere. Nel 1929 riuscì a farsi pubblicare il romanzo 'David Goldier'ottenendo successo. Irene continuò a scrivere ma fu costretta a usare un altro nome. Nel 1942 fu deportata ad Auschwitz dove ad agosto morì. 





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