01/03/20

Cuori in Atlantide (recensione del romanzo)

Salve a tutti,
anche questa volta parlerò di un romanzo che non mi ha entusiasmato.
Si tratta di 'Cuori in Atlantide' scritto dal mitico Stephen King. Anche se è un autore che mi piace tanto lo preferisco quando scrive romanzi horror.
Titolo: Cuori in Atlantide
Titolo originale: Hearts in Atlantis
Autore: Stephen King
Generi: soprannaturale, thriller
Prima pubblicazione: 1999
Formato: Cartaceo
Collana: I Miti
Editore: Sperling &Kupfer
Numero pagine: 670
Prezzo di copertina: 4,60€
Tempo di lettura: 12 giorni
Voto: 4/10

Trama:
La mamma di Bobby ha un nuovo inquilino, Ted Brautigan. Ted è un tipo strano, vive solo e non si fa vedere troppo in giro. È lui che passa a Bobby un libro misterioso, intitolato 'Il signore delle mosche'. È lui che gli insegna a riconoscere degli inquietanti 'uomini bassi in soprabito giallo'. Chi sono?
Bobby cresce. Cresce con noi mentre leggiamo 'Cuori in Atlantide'.
Ma a soli undici anni ha già imparato una terribile verità: il mondo degli adulti non sempre è un porto sicuro.

Il parere sulla lettura:
Un romanzo molto differente dagli altri di Stephen King. Particolare, complesso in certi punti, 'Cuori in Atlantide' è suddiviso in cinque parti di cui solo il primo mi ha incuriosito.
Non sapendo che erano racconti ho brancolato nel buio e mi sono trovata in un storia che non sentivo mia.
Non c'è dubbio che King sia un autore di un certo calibro anche quando non scrive libri horror ma con questo romanzo ha 'toppato' un tantino.
Troviamo racconti da cui vengono tratti dei episodi dello scrittore come 'Cuori in Atlantide' dove lui si trova all'università negli anni sessanta. Qua' troviamo dei ragazzi che vengono chiamati 'Maniaci di Cuori' perché amano all'inverosimile il gioco di carte. Sinceramente non mi ha attirato molto, forse perché non mi piacciono i giochi e non so immaginare come si possano sentire gli accaniti giocatori.
Poi c'è il racconto 'Willie il cieco' dove troviamo un uomo che si traveste dai suoi amici, reduci di guerra, e soprattutto per espiare una colpa del passato. Che strano modo per espiarla?!
'Uomini bassi in soprabito giallo' è l'unico che mi ha interessato davvero. È la storia di un'amicizia tra un ragazzino, Bobby, che vive con la madre e Ted, un uomo misterioso che arriva in città per una missione...scovare degli uomini pericolosi.
Mi è piaciuto molto anche per l'originalità della storia e per le caratteristiche dei personaggi.
'Perche' siamo finiti in Vietnam' è la storia di un amico di Bobby, Sully, che si arruola per la guerra in Vietnam appunto.
Le storie di guerra non sono il mio forte e sinceramente non mi va neanche di pensarci🙄
Libro che ho quasi fatto fatica a terminarlo il mio voto è un quattro.


Biografia dell'autore:
Stephen Edwin King è nato in Portland nel 1947. Sua madre deve far fronte a grandi difficoltà perché il padre non fa più ritorno a casa.
Nel 1962 frequenta la Lisbon High School e inizia a spedire i suoi primi racconti a vari editori di riviste, senza alcun successo concreto.
Nel 1967 termina il suo primo racconto breve a cui fa seguito 'La lunga marcia'.
Dopo poco tempo ottiene, dalla casa editrice Doubleday, un assegno di 2500 dollari come anticipo per la pubblicazione del romanzo 'Carrie'. Così King si dedica alla professione di scrittore e da quel momento la sua carriera non avrà più interruzione.
Nel 1971 sposerà Tabitha, conosciuta due anni prima lavorando nella Biblioteca dell'Università.
Ad oggi vive a Portland con la moglie, anch'essa scrittrice.




                        Alla prossima
                           MARIA 



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